Chi riapre e chi no: oggi è il giorno della ripartenza tra più auto in giro e regole per anti-contagio.
La Lombardia recepisce il Dpcm del governo ma con alcune specifiche: mascherina fuori casa ovunque resta obbligatoria e per ora non riaprono piscine e centri sportivi. Fontana: “In questi giorni contagi aumenteranno ma dobbiamo tenerli sotto controllo”
Molte più auto in giro, qualche mezzo pubblico – soprattutto sulla linea filobus 90/91 con troppi passeggeri che volevano salire nelle prime ore del mattino e più pendolari anche sui treni che arrivano alla stazione Cadorna.
Da oggi a Milano e in Lombardia, come nel resto d’Italia – ripartono quasi tutte le attività dopo il lockdown per la pandemia da coronavirus. Ma restano regole rigide per evitare il contagio. Lunghe code fuori dalla Rinascente di Milano, clienti seduti ai tavolini dei bar e primi clienti anche dai parrucchieri.
Ieri, dopo un’altra giornata di passione – la terza consecutiva – e a poche ore dalla riapertura annunciata, alla fine è stato pubblicato il Dpcm della presidenza del Consiglio che ne fissa le regole. E a stretto giro l’ordinanza regionale che fa alcune modifiche mirate sulla specificità della Lombardia, la regione più malata d’Italia.
“Le infezioni in questi giorni aumenteranno di sicuro, perché più c’è contatto fisico più aumenteranno, ma noi dobbiamo cercare di tenerle sotto controllo, evitare che si diffondano in maniera incontrollata, evitare che nascano nuovi focolai. Questo è quello che dovremo fare con grande attenzione”.
A dirlo è il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in collegamento con Mattino 5. “E’ un momento delicato perché il lavoro più importante sarà quello del monitoraggio, del tenere sotto controllo tutto il territorio, del tenere sotto controllo il più possibile tutte le persone che in qualche modo sono toccate da questo virus. Noi dobbiamo impedire che ricominci a correre”, ha concluso il governatore.
Ecco le regole in vigore da oggi, partendo da un presupposto: la mascherina fuori casa rimane obbligatoria per tutti, cosa che nel resto del Paese non vale.
Fase 2, riaprono negozi, bar e ristoranti in Lombardia
La riapertura di tutte le principali attività commerciali è consentita: ristoranti, bar, pub, pizzerie, negozi di abbigliamento, parrucchieri, estetiste. L’ingresso nei negozi sarà sempre contingentato a seconda delle dimensioni dei locali, come per l’esterno sarà obbligatorio l’uso della mascherina. Se si vuole provare qualche capo di abbigliamento sarà possibile indossando mascherina e guanti puliti. Il comitato tecnico scientifico del governo non ha ritenuto fosse necessario sanificare poi gli abiti.
Riaprono anche centri commerciali, ipermercati, outlet comprese le strutture di ristorazione all’interno. Anche in questo caso gli ingressi saranno contingentati in ragione delle misure dei centri, ci saranno percorsi differenziati in entrata e in uscita.
Capitolo ristoranti: in Lombardia verrà misurata la febbre all’ingresso, se superiore a 37,5 gradi allora niente pranzo o cena. Non c’è un limite previsto alle tavolate, dipenderà dalle dimensioni e dall’organizzazione del ristorante. Considerato l’obbligo della distanza minima di un metro tra commensali e tra le sedute dei tavoli sarà molto difficile che i ristoranti abbiano tavoli in cui potere ospitare più di 4-6 persone. Solo se si va con persone con cui si coabita si può dichiararlo ed evitare di rispettare la distanza di sicurezza.
Per i parrucchieri, invece, è necessario prendere un appuntamento.
Fase 2 a Milano e in Lombardia, le regole su treni e mezzi pubblici
Ad almeno un metro di distanza e con obbligo di guanti e mascherine. Con ingressi contingentati in metrò (in 36 stazioni si sta già sperimentando il conteggio automatico ai tornelli), con l’invito all’autodisciplina sui mezzi di superficie e la certezza che in caso contrario l’autista fermerà il bus e tram in caso di affollamento. E non ripartirà fino a quando qualche viaggiatore sarà sceso.
Posti ridotti con divieto di sedersi anche su tutti i treni dei pendolari, e Trenord che anche qui sperimenta un conteggio anti-assembramento in questo caso virtuale, usando i dati (anonimi) dei cellulari.
Sorvegliate speciali sono le fasce di punta, con Atm che chiede di evitare gli orari da bollino rosso dalle 6,30 alle 8,30 e dalle 17 alle 19. Mentre a chi non avesse guanti e mascherine vengono in soccorso i kit in vendita in 200 distributori automatici di bevande nelle principali stazioni della metropolitana.
a novità di oggi, poi, è che la possibilità di comprare biglietti ordinari o giornalieri con la app dell’azienda si estende a tutte le zone in cui è diviso il bacino tariffario della provincia, passando dalle attuali Mi1-Mi3 alle globali Mi1-Mi9. Con una capacità di carico ridotta al 25 per cento per le regole anti- assembramento, l’incognita è capire se continuerà la fuga dai mezzi pubblici evidenziata dalla prima settimana di Fase 2.
Con il ritorno al lavoro le persone hanno optato soprattutto sull’auto o sulla bicicletta, che in questi giorni sta vivendo un imprevisto boom. Il primo sorvegliato speciale, dunque, oggi sarà il traffico. Nelle prime ore del mattino è stimata al 20%, con un massimo del 36% a bordo di un solo treno, la percentuale di riempimento sui treni in Lombardia. Una percentuale inferiore al 25% che caratterizzò il 4 maggio, primo step della Fase 2, secondo la società Trenord, la quale ha introdotto una app che riporta in tempo reale quanto il treno è affollato.
Fase 2, tornano le funzioni religiose con i fedeli
Chiese, sinagoghe, centri islamici e così via: da oggi le funzioni religiose tornano a una sorta di normalità. Ad esempio in Duomo la prima messa dopo il lockdown è alle 8 del mattino, ma con capienza limitata di 60 persone. Anche nei luoghi di culto infatti sarà necessario mantenere il distanziamento sociale. Le acquasantiere in chiesa saranno vuote e l’obbligo di mascherina rimane tale anche durante le funzioni.
L’Ucoii, che raggruppa gruppi e associazioni islamiche, ha però fatto slittare le proprie riaperture alla preghiera e ad altri incontri al 25 maggio.
Lo sport in Lombardia nella Fase 2
La Lombardia sposta un po’ più in là la riapertura di piscine, palestre e centri sportivi. Il Dpcm del governo pone come data il 25 maggio, il Pirellone nella sua ordinanza menziona il 31 maggio. Intanto comunque le strutture dovranno prepararsi all’accoglienza: massima areazione dei locali, gel disinfettanti, macchine e attrezzi dovranno essere puliti dopo ogni utilizzo.
Per le attività all’aperto non cambia nulla, visto che erano già state consentite. Eventi e competizioni sportive restano sospese, consentiti ci sono solo gli allenamenti.
Fase 2, la cultura: cosa fanno musei, cinema e teatri
Cinema e teatri rimangono chiusi fino a metà giugno, ma i musei invece da oggi possono – in teoria – riprendere la propria attività. Ma a Milano molti rimarranno comunque chiusi. Come Brera e i civici – dal Mudec al museo del Novecento, solo per citarne alcuni – e le biblioteche.
L’intenzione del Comune è utilizzare questa settimana per organizzarsi al meglio, facendo test a porte chiuse su ingressi, protocolli da rispettare, sanificazione e contingentamento grazie a servizi di prenotazione.
Fino a due giorni fa la Regione era orientata a rimandare l’apertura dei musei anche ufficialmente nella sua ordinanza, poi si è preferito allinearsi all’idea del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.