Pochi veicoli come il Volkswagen Bulli, l’iconico van derivato dal Maggiolino, hanno una storia così ricca di fascino, che ripercorriamo nella nostra galleria di immagini. Nato nel 1950 come furgone operaio dall’intuizione, risalente a soli tre anni prima, di un imprenditore olandese, il Typ 2 sarebbe diventato negli anni 60 un’icona dei figli dei fiori, dalla cosiddetta Summer of Love del 1967, la stessa in cui veniva presentata la seconda generazione del van, alla tre giorni di Woodstock del 1969. In livrea hippie o nella più tradizionale verniciatura bicolore, i Transporter T1 e T2 sono tuttora oggetto del desiderio di tanti collezionisti, tanto che Ruoteclassiche, nel 2015, ha dato vita una webserie dedicata al restauro del Bulli con la partecipazione di Enrico Brignano, grande appassionato di auto d’epoca. E c’è chi, del mitico van, ha fatto persino un b&b, mentre i più, a causa di quotazioni ormai elevate, devono accontentarsi della sua versione di mattoncini. Ma, in futuro, potremo guidare la sua reinterpretazione in chiave moderna, con motore elettrico. Proprio come quello del Typ 20, un restomod del T1 a emissioni zero, appena presentato nella Silicon Valley.